KEBOOK ABSTRACT
Aprile 2017. Aveva novantasette anni quando con passo malfermo e un bastone Rachele si era piazzata davanti alla Torre Civica di Fiume, settantadue anni dopo essere stata obbligata ad andarsene. Teneva tra le mani rugose un pezzo di pietra, un insignificante frammento , per chi non ne conoscesse la storia, poiché in realtà era un brandello dell’aquila bicipite mozzata da D’Annunzio. Un dono che le aveva fatto suo padre, unica eredità di quella terra. Ora l’aquila era stata ricostruita e voleva vederla, l’ultimo viaggio prima della morte. Sembrava in quella visione di chiudere un cerchio che la legava a suo padre, di ritrovarlo lì con sorriso beffardo. Non ha mai saputo dove fosse stato sepolto, destino toccato anche a molti altri fiumani dopo la guerra. Novantasette anni erano un lusso di memorie ancora vivide e un groviglio di sentimenti che il tempo non aveva sbrogliato. Era rimasto cementificato da quando le avevano rubato il destino di italiana a Fiume.