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Graziana Migliaccio

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Bucca pressa

Antonio non vuole andare via, non vuole lasciare la sua terra. E resiste e resiste. Finché può. Fino a quella notte. È tra gli ultimi a cedere e a soccombere.

  • Genere Storia
  • Lingua Italiano
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Bucca pressa
Antonio non vuole andare via, non vuole lasciare la sua terra. E resiste e resiste. Finché può. Fino a quella notte. È tra gli ultimi a cedere e a soccombere.

ABSTRACT DEL KEBOOK

Siamo a Rovigno, attualmente sulla costa occidentale della penisola istriana ma un tempo territorio italiano. È il 1951 e qui, in Via Augusto Ferri, al numero civico 44, c’è una casa di tre piani, la casa della famiglia Sponza. Antonio e Maria dormono all’ultimo piano mentre la stanza dei figli è al primo. I bambini, grazie all’ingenuità della loro età, non hanno ancora percezione di quanto sta accadendo intorno a loro. Ma gli adulti, che nascondono il terrore dietro ai sorrisi, sì. Loro lo sanno bene “che la notte girano per le case a prendere le persone per portarle via, lontano”. Il partito comunista di Tito requisisce abitazioni e terreni. E gli italiani che non sono andati via prima, minacciati e torturati, ora sono costretti a lasciare le proprie case, le proprie terre, le proprie radici.

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