ABSTRACT DEL KEBOOK
Altri eliminati dai titini: Gino Sirola, Giuseppe Tosi, Carlo Colussi e Nerina Copetti. Trapelavano tragiche notizie. Ebbe inizio un periodo di terrore. La città fu addobbata con striscioni tipo: “Viva Stalin”, oppure: “Tito è il pupillo di Stalin”. Arresti e deportazioni in continuazione. Così ha scritto Aldo Tardivelli. Gli assassini pianificati in quelle notti avevano decapitato la dirigenza italiana del Comitato di Liberazione e quello del Partito Autonomista Fiumano, i cadaveri furono esposti per le strade della Città, sul luogo dove erano caduti, sortivano l’effetto voluto. Il loro proposito era di annientare sul nascere ogni apparizione, qualsiasi affermazione dell’italianità di Fiume. Nelle previsioni dello sgombero e le preoccupazioni di assicurare il governo della città, alcuni cittadini s’erano più volte incontrati in casa del Dott. Blasich per esaminare la situazione ed eventualmente creare un comitato di liberazione italiano ma, Mario Blasich, medico insigne, purissima figura di patriota, volontario della Prima guerra mondiale, decorato al valore militare dall’Italia, ormai poco o niente poteva fare, ammalato e inchiodato dalla paralisi ad una poltrona. Con l’animo indomito incitava gli amici, suggeriva consigli, cercava di unirli con commovente fede.