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Venator - L'Incubo dell'inferno

Dopo una tregua di cinquecento anni, la Chiesa si ritrova ad affrontare un nemico del passato. I Venatores, i cacciatori di un ordine segreto, tornano a dare la caccia a chi è tornato.

  • Genere Fantasy e Mistery
  • Lingua Italiano , Inglese
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Venator - L'Incubo dell'inferno
Dopo una tregua di cinquecento anni, la Chiesa si ritrova ad affrontare un nemico del passato. I Venatores, i cacciatori di un ordine segreto, tornano a dare la caccia a chi è tornato.

ABSTRACT DEL KEBOOK

Non era ancora un monaco. Era solo un ragazzo che aiutava suo padre nella fucina. L’uomo lavorava il ferro, e la sua specialità erano le spade. Con le incursioni dei Vichinghi e le notizie che circolavano sulle loro razzie e uccisioni, il fabbro costruì una spada per suo figlio, una falcata forgiata con la sapienza di un uomo che nella sua arte non aveva rivali. La pose nelle mani del figlio e gli intimò di uccidere i Norreni quando questi li avrebbero attaccati. Ciò che l’uomo non sapeva era che suo figlio non era fatto per la guerra, non era fatto per l’odio e non avrebbe mai tradito la legge di Cristo. Non uccise mai nessuno con quella spada, ma non la abbandonò, nemmeno quando consacrò la sua vita a Dio. La teneva nascosta nell’armadio della sua stanza in un monastero, e a un giovane monaco che la vide, raccontò che era un’arma pura, un’arma che non aveva mai visto il sangue, e mai ne avrebbe visto. Il monastero fu attaccato… ancora oggi se ne attribuisce la colpa ai Norreni, ma in realtà fu qualcos’altro che compì lo scempio: una creatura diabolica, un essere sconvolgente che dilaniò decine di corpi. Il monaco si precipitò al suo armadio e per la prima volta brandì la sua spada. Cercò la bestia e la trovò in procinto di uccidere un giovane novizio. Prima di colpirlo, la creatura si sentì chiamare e nel voltarsi vide il monaco fabbro che la minacciava con la sua spada. Per un attimo, ma solo per un attimo, la bestia indietreggiò per poi passare all’attacco. Uccise il monaco, ma non prima che egli fosse riuscito a provocargli un piccolo taglio sul collo che macchiò col suo sangue la bianca lama. Subito dopo l’episodio, la bestia si dileguò mugolando, sotto lo sguardo allibito del giovane novizio. Egli seppellì la spada insieme al suo proprietario e, quella stessa notte, un angelo gli rivelò in sogno che la bestia era un Messor antithei, un servo di Satana assoldato per mietere anime per i suoi divertimenti. Non raccontò a nessuno ciò che era avvenuto, nessuno lo avrebbe creduto. Molto tempo dopo, però, rivelò l’accaduto al suo padre confessore svelando anche il luogo dove era sepolto il monaco che gli aveva salvato la vita. Il racconto della Falcata che mette in fuga i demoni, via via divenne una leggenda, ma c’è chi alle leggende dà il giusto peso. La spada fu recuperata in seguito al sogno di un vescovo copto del Cairo, convertito al cattolicesimo qualche anno prima. Nel sogno, una donna dall’aspetto divino gli rivelò che la Falcata, brandita dalla giusta mano, avrebbe messo fine ai massacri del demonio. La spada fu custodita nel Monastero di Santa Caterina in Egitto e quando la fine della tregua giunse, la Santa Sede la reclamò.

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